22 marzo 2010

Ponte Messina: parte la progettazione e arriva un centro tutela ecosistemi


Elemento di forza sara' la sinergia tra il mondo della ricerca e le amministrazioni locali

Roma, 20 mar. - (Adnkronos) - Mentre starebbe per partire la progettazione del ponte vero e proprio, "da torre a torre" insomma, come ha detto il numero uno di Anas e Societa' Stretto di Messina, Pietro Ciucci, dopo un'audizione alla Commissione Ambiente della Camera, nasce a Catona, a pochi passi da Reggio Calabria, un centro di ricerca mirato a proteggere l'ecosistema marino del tratto di mare che, una volta finita, dovra' vivere all'ombra della maxi opera. Per gli scienziati, infatti, si tratta di un ampio territorio tra i piu' ricchi di biodiversita' del nostro Paese.

A darne notizia e' il Consiglio Nazionale delle Ricerche che rivela, passo per passo, le strategie dei ricercatori per tutelare l'ambiente marino, evitando squilibri irreversibili. Alghe brune, farfalle di mare, crostacei 'Pilumnus inermis', pesci vipera, squali elefante e martello, tartarughe marine 'Caretta caretta', sono infatti solo alcune delle specie animali e vegetali marine che popolano lo Stretto di Messina. E' "uno straordinario serbatoio di biodiversita', -afferma il Cnr- considerato da sempre paradiso marino per studiosi e non solo".

"Per tenere sotto controllo qualita' e salute del territorio marino costiero di quest'area, sempre piu' esposta a eventi naturali spesso catastrofici, e' nato un Centro per difendere la biodiversita' marina a Catona, frazione di Reggio Calabria, dove sorgera' anche l'Istituto di geofisica per il monitoraggio sismico del territorio" annuncia Paola Rinelli, dell'Istituto per l'ambiente marino costiero (Iamc) del Consiglio nazionale delle ricerche di Messina.

"La nuova struttura, realizzata grazie a un accordo con Regione Calabria, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Universita' Mediterranea di Reggio Calabria e atenei di Calabria, Siena e Cagliari, svolgera' -spiega la scienziata Rinelli- un importante ruolo strategico di coordinamento e gestione dei progetti scientifici volti appunto alla tutela della biodiversita' marina".

Non si tratta solo di un centro di eccellenza per la conservazione e il mantenimento degli ecosistemi naturali ma anche, chiarisce ancora la Rinelli, "di un costante impegno al monitoraggio dello stato del mare e delle specie presenti". Preservare la biodiversita' nei popolamenti marini, sottolinea la ricercatrice, "significa conservare le specie autoctone ed endemiche, mantenendone intatti i patrimoni cromosomici, in modo da garantire alle diverse popolazioni la possibilita' di evolversi geneticamente in modo autonomo".

continua...

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